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Di Maio “bruciato” dalla Raggi?

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Di Maio in bilico? Mentre traballa la poltrona della Sindaco Raggi, anche il Premier in pectore cinque stelle Di Maio, fino a ieri ritenuto il più probabile premier in caso di vittoria dei Grillini alla prossima, speriamo, tornata elettorale, sembra perdere punti. Il perché è da ricercarsi sul sostegno che Di Maio non ha mai fatto mancare alla Raggi, mantenendone finora sempre il sostegno politico.

Ora che le vicende scuotono i parlamentari cinque stelle e la stessa base, la posizione di Di Maio sembra farsi meno certa, protesa in un sostegno impossibile e politicamente inopportuno, che potrebbe nuocere al movimento, anche confermato dalle ultime statistiche su un eventuale ipotetico voto se si svolgesse domani.

La posizione del Centro Destra

Il Movimento Grillino, infatti, sarebbe in calo sensibile dopo aver mantenuto una posizione stabile nel tempo fino agli ultimi avvenimenti. Ad avvantaggiarsi di questo parrebbe un altro “Dirigente” dei cinque stelle, Fico. Lasciamo per un attimo il Movimento Grillino, però e cerchiamo di capire chi negli altri schieramenti potrebbe aspirare a occupare la poltrona di Palazzo Chigi: sul fronte DEM sembra riapparire lo spettro Renzi, mormorato a mezze parole nel Nazareno.

Nel Centro Destra la posizione di Leader non è nemmeno abbozzata. Sono troppi i contrasti al loro interno, una candidatura di Salvini sarebbe troppo indigesta per molti in Forza Italia, troppo europeisti per accettare come Leader uno che ha in programma l’uscita dall’Euro e troppo vicini a posizioni più moderate in stile Alfano sul fenomeno dei migranti, anche se più vicino alle posizioni della Lega che a quelle dei DEM.

In tutto questo toto candidati, un occhio alla Borsa: a parte le difficoltà proprie delle Banche, gli investitori soprattutto esteri hanno appena cominciato a vedere in Gentiloni un valido interlocutore che ecco profilarsi una sua caduta entro il 25 Aprile, torna, quindi, l’incertezza in Borsa con gli investitori che ritornano in modalità attesa. Co si può di conseguenza attendere una nuova stasi negli investimenti con la Banche che non riusciranno a tirare su la testa, gli interventi economici sul Debito Pubblico che tornano in forse, la stessa UE che attende la manovra correttiva entro aprile ma che, con la caduta del governo torna con un punto interrogativo. L’Italia è nel caos dell’incertezza politica, economica, internazionale.

L’incremento degli ordinativi industriali, se si riuscirà a mantenerli, non basteranno a sostenere le sorti della nazione. In tutto questo, nonostante l’intervento dello Stato, potrebbe non riuscire a giungere a soluzione la vicenda Mps che trascinerebbe nel baratro del lastrico migliaia di investitori della Banca che, a questo punto non riuscirebbe ad evitare il Default.

Siamo al punto assurdo che quasi quasi ci si potrebbe augurare un proseguimento del Governo Gentiloni sino a scadenza naturale, il prossimo anno, giusto per avere il tempo di prendere fiato.

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