Ieri la Commissione Lavoro del Senato ha approvato il Job act di Renzi, lo statuto dei lavoratori che supera l’art. 18. Sul piede di guerra i sindacati con i testa la Camusso.

È scontro sul job act tra la Cgil di Susanna Camusso e il premier Matteo Renzi come approvato il 18 settembre  dalla Commissione Lavoro del Senato che dovrebbe arrivare in aula il prossimo martedi 23.

Lavoro, scontro Cgil-Renzi. Camusso è come la Thatcher. Il premier voi avete contribuito al precariato – Il Sole 24 ORE

fonte il sole 24 ore on line

La battaglia diventa rovente: La Camusso paragona Renzi alla conservatrice inglese “Margareth Thatcher”, ma il Presidente del consiglio replica: «Avete pensato solo le battaglie ideologiche e non ai problemi concreti contribuendo al precariato».

Il restyling dello Statuto dei lavoratori che farà spazio ai contratti a tutela crescente con tanto di superamento dell’art. 18, trova musi storti anche tra la minoranza del PD, pronta a fare barricate a Montecitorio.

Il termine per presentare proposte di modifica da depositare a Palazzo Madama scadrà appunto martedì prossimo alle ore 13.00.

Intanto rispunta l’ex segretario Bersani annuncia: «sarà battaglia aperta con i nostri emendamenti».

A fianco del premier si schiera Renato Brunetta, alleato free-lance a convenienza: «Forza Matteo Renzi – scrive il capogruppo di Fi su twitter – Su articolo 18 e sindacati avanti così. Nella speranza che non ti costringano a fare marcia indietro».

Il nostro commento è acerbo nella nausea di chi vi scrive e scrive da tanto su tali questioni.

In particolare mi chiedo due cose:

1) Chi dice che quello che vuole fare Renzi sia un qualcosa di utile, vedi gli 80 euro;

2) Chi dice che quello che vuole salvaguardare Camusso sia giusto e produttivo nel futuro…

Il problema dell’economia non sono le imprese, l’evasione, le tasse, e la semplificazione, il problema è il Parlamento…

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