Quale professionista, continuo ad asssistere (nauseato) dal  Populismo Fiscale (bugiardismo di Stato) in occasione della manovra correttiva.

In occasione del varo della manovra correttiva (dl. 50/2017) presentata da Padoan come misura a costo zero per le tasche dei contribuenti italiani, posso dire che leggendone il testo “le mani si mettono – eccome – nelle tasche degli italiani” ma facendole passare come maggiori costi per adempimenti e non  “come aumento di tasse”. Che se pur vero risulta una distinzione inutile per chi deve tirar fuori altri soldi per  causa dello Stato.

Si possono chiamare in qualsiasi  modo, ma il fatto certo é che la manovra correttiva (decreto legge 50) la c.d. comporterà maggiori Costi fiscali a carico del  contribuente. Quindi al di là del populismo e della demagogia, di cui i professionisti ne hanno le tasche piene, in quanto dovremo essere noi poi a spiegare perché i nostri clienti devono pagare di più, per la manovra correttiva  varata dall’esecutivo che  non ha le caratteristiche della chiarezza, delle corrette motivazioni e della necessità di dare sempre addosso all’imprenditore, piuttosto che trovare possibili altre soluzioni.

1) Lo split payment (già varato con la legge finanziaria 2015 – a seguito di deroga ottenuta dalla commissione UE -perché non consentito agli Stati dell’unione, con la manovra correttiva ha ottenuto una nuova deroga e invece di terminare il 31-12-2017 spirerà finalmente il 30 giugno 2020 – paradossalmente é la UE che deve difendere le imprese italiane dallo Stato italiano);

2) Ma tanto più illegittimo, che con leggera faccia tosta,  l’esecutivo addirittura lo ha allargato anche ai professionisti, che sulle fatture emesse nei confronti della Pa, a partire dal primo luglio, riceverà la fattura sottratta la ritenuta e sottratta l’IVA;

3) Tanto illegittimo che Padoan lo ho esteso anche alle società partecipate dallo Stato e a quelle quotate in borsa.

Veramente vergognoso, in cui chi ha scritto la manovra correttiva oltre che incompetente ha anche il fegato di rendere operative,

– E sulle compensazioni! Non dovranno essere le imprese a pagare il rilascio del visto di conformità? Al professionista (che avrà per questo nuovi costi) – al fine di poter utilizzare l’IVA a credito come faceva prima, fino a 15.000 euro e oltre, e dal primo luglio solo fino a 5000 senza visto anche se ha 40000 euro di credito ? A meno appunto non paga il visto ? Questi non sono più soldi in più  da esborsare per causa di una legge fiscale detta manovra correttiva?

– Ma non va dimenticata, per chiudere il discorso sulla manovra correttiva “indolore a detta dell’Esecutivo” la novella disposizione che non consente più di detrarre l’IVA sulle fatture di anni precedenti (nei due anni successivi). Se prima dèl decreto l’IVA su una fattura dimenticata del 2016 poteva essere detratta registrando la fattura nel 2018 ossia in dichiarazione 2019, ora si potrà detrarre solo nel 2016 e al massimo fino alla presentazione dellla dichiarazione Iva es. 2017.

Questo é quanto …. vero e reale! mentre il populismo fiscale di Padoan lo lasciamo a lui, e lo lasciamo e a voi imprese per giudicarlo, soprattutto quando, le inesattezze che si raccontano sono suscettibili di esborsi economici, e non solo di ridicole caricature.

Il fatto certo e preoccuoantr é anche un’altro: chi esercita le professioni economiche non ha forza per difendere le imprese, non ha televisioni dove poter spiegare a una grande massa di persone  quali danni lo stato gli arreca … una forza che può arrivare solo dal potere politico …

Sicuramente credo che le misure della manovra correttiva per racimolare questi 3,4 miliardi a correzione della legge di bilancio si sarebbero potuti recusare in altro modo.

Un’idea percorribile poteva essere dislocare in ogni comune un impiegato dell’Agenzia delle Entrate, per scovare imprese in nero, lavoratori in nero con disoccupazione in percezione, affitti non dichiarati.

Se anche si recuperassero in media 20mila euro di evasione per Comune per anno, lo Ststo incasserebbe 1,6 miliardi, mica poco… Perché l’evasione, per dirne una, non si può combattere facendo solo accertamenti a chi le tasse giá le Paga … é distruttivo del singolo e della collettività.

Non dimentichiamo -anche – che in occasione dell’approvazione della manovra  correttiva da parte della Commissione UE, ci é stato consigliato di reintrodurre l’Imu sulla prima casa … a dimostrazione che sia prima che dopo, i nostri condottieri, hanno pensato solo a fare fuochini di paglia per i loro interessi ….non sapendo guardare piú lontano, magari all’anno successivo.

Padoan, quando era segretario OCSE, ne aveva per tutti, Tremonti, Monti, e via dicendo, ora che é lui il ministro dell’economia continua a non indovinarne una ……

Se  vogliamo che tra dieci anni l’Italia non superi la Grecia,

Se vogliamo difendere le nostre imprese, i nostri clienti e di conseguenza anche il nostro lavoro,

Se siamo sicuri che i maggiori incassi di oggi, distruggano il nostro lavoro di domani

Raccogliamo le nostre forze … per rimostranze efficaci …

pino merola info@rivistafiscaleweb.it

 

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