Approvato oggi il ddl alla Camera che isitutisce l’assegno unico di 250 euro mensili per ogni figlio a carico, per dipendenti, partite iva, incapienti a decorrere dal 1° luglio 2021.

Con decorrenza 1° luglio 2021, infatti tutti i nuclei familiari riceveranno 250 euro per ogni figlio a carico fino a 21 anni in rapporto all’INDICATORE ISEE DICHIARATO.

L’importo teorico di 250 euro mensili sarà rapportato all’indicatore ISEE. SCENDE PER ISEE SUPERIORE A 30.000 EURO.

PREVISTA MAGGIORAZIONE PER I FIGLI DISABILI.

Trattasi di una vera e propria rivoluzione a favore dei figli degli autonomi e di coloro che hanno piccoli stipendi, voluta da Draghi, che di fatto AZZERA tutti gli attuali benefici per i figli compreso le detrazioni.

Ma l’assegno unico è previsto per un importo di 250 euro, come detto solo in maniera teorica.

Ciò perché l’assegno scende all’aumentare dell’indicatore ISEE.

Molti nuclei familiari, però, calcolati in circa  1,3 milioni di famiglie, nelle simulazioni fatte, percepiranno di meno di quanto ricevono oggi per i figli.

Saranno più penalizzati i lavoratori dipendenti a favore degli autonomi e degli incapienti.

L’assegno unico di 250 euro sarà spettante  mensilmente, per ogni figlio minore o fino a 21 anni se a carico.

La novità è che l’assegno per i figli per la prima volta andrà anche ai titolari di partita IVA E INCAPIENTI, finora sempre esclusi.

L’assegno unico nelle intenzioni di Mario Draghi è quello di far partire il riordino del sistema italiano welfare, e quindi la sua introduzione, cui si ha diritto sin dal 7° mese di gravidanza e fino ai 21 anni del figlio, farà annullare i bonus attuali come il bonus bebè, le detrazioni per i figli a carico, assegni al nucleo familiare e bonus mamme.

I penalizzati dall’introduzione dell’assegno unico.

Dalle simulazioni fatte da associazioni di categoria, l’assegno unico universale di euro 250 mensili per i figli, rischia di ridurre la somma degli attuali assegni familiari e detrazioni per i figli attualmente ricevuti.

Secondo tali previsioni di calcolo, l’80% delle famiglie italiane prenderebbe l’80 per cento di quanto percepisce globalmente oggi per ciascun figlio.

Il calcolo è legato alla considerazione secondo cui 8 famiglie su 10 hanno un’Isee sotto i 30 mila euro.

L’importo dell’assegno unico infatti scende all’aumentare dell’indicatore ISEE.

Per un ISEE SUPERIORE A 50.000 EURO, l’assegno unico scende a 67 euro mensili.

Ciò a favore di autonomi e incapienti.

L’assegno è riconosciuto per ogni lavoratore italiano, sembrano esclusi i pensionati, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva;
l’assegno universale spetta anche ai genitori unici con figli fiscalmente a carico;
per i soggetti cittadini UE o Extra UE è necessario:
essere in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodico superiore a 1 anno; obbligo di versamento dell’imposta sui redditi in italia, vivere in Italia con i figli a carico nel nostro Paese; essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.

IL NOSTRO PARERE

Riteniamo che sia sicuramente penalizzante per alcune famiglie ma giusto.

Se un lavoratore dipendente ha un reddito di 30.000 euro, e risparmi per 100.000 euro, una casa di abitazione e una per le vacanze, due auto e 1 moto, probabilmente supera 30.000 euro di ISEE…

E FINO AD ORA, un dipendente con lo stesso reddito, senza risparmi e niente altro ha lo stesso trattamento familiare del primo esempio.

Voi cosa ne pensate … anche se potreste esserne penalizzati ?

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