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Esterometro: entro il 30 giugno.

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Esterometro del primo trimestre 2020 entro il 30 giugno

La trasmissione dei dati delle operazioni relative ai soggetti non stabiliti nel territorio statale, lo esterometro, viene effettuata ogni tre mesi.
Ciononostante, per via della sospensione degli adempimenti imposti dal decreto Cura Italia, l’invio del primo trimestre dell’anno è stato spostato dal 30 Aprile al 30 Giugno 2020. Il termine del secondo trimestre è stato invece confermato al 31 luglio 2020. I successivi trimestri di quest’anno avranno come scadenza di invio il 2 Novembre e l’1 Febbraio 2020.
Tra gli altri adempimenti che il decreto Cura Italia ha deciso di sospendere fino al 31 maggio, da inviare poi entro il 30 giugno, vi è la comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere, sempre del primo trimestre di quest’anno. (cfr. Agenzia delle Entrate, circolare n. 11/E/2020, risposta 2.1)

Stati Generali: Serve riduzione tasse a regime, non misure una tantum ..

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Gli Stati Generali voluti dal Premier Conte per studiare nuovi scenari economici che possano ridare immediata ripresa all’economia italiana ancora piu’ in crisi dopo la Pandemia, ma anche prima, con una tassazione “insopportabile”, una tassazione “iniqua”, un regime sanzionatorio e accertatorio ingiusto, che colpisce sempre gli stessi contribuenti, mentre sacche enormi di evasioni pascolano alle rive del fiume, da anni e anni,

HANNO PRODOTTO ZERO O QUASI.

Sono dati di fatto, non conclusioni affrettate.

L’idea della riduzione dell’IVA poteva essere un modo per alleviare sui consumatori l’IVA che è ad aliquote abbastanza pesanti, che incidono sui consumatori finali, e strappano quel poco di liquidità per se stessi, per le loro famiglie e per il rilancio dell’economia attraverso maggiori consumi.

Purtroppo, la soluzione riduzione dell’IVA è poco praticabile, per l’eccessivo debito pubblico, che il nostro Paese ha sul groppone, rispetto al PIL, ossia al PRODOTTO INTERNO LORDO.

Crediamo, però, che se arriveranno soldi dall’europa a causa della Pandemia, e soldi dai mercati per l’emissione di titoli pubblici come il BTP, si debba fare qualcosa di INCISIVO, sia per contrastare l’involuzione del PIL per causa del covid 19, e sia per risolvere in maniera consistente IL PESO INSOPPORTABILE DI TASSE, CONTRIBUTI E CUNEO FISCALE.

Insomma sia una buona occasione per RIDURRE A REGIME IL PRELIEVO FISCALE SUI REDDITI.

Questo è l’unico aiuto serio che gli italiani possono ottenere, ossia una norma che renda STABILE NEL TEMPO LA RIDUZIONE DELLE TASSE E DEGLI ADEMPIMENTI, E NON MISURE UNA TANTUM, che saranno solo palliativi per sollevare le famiglie durante un periodo ancor peggiore della normalità della vita economica del Paese, dovuto al virus, ma che sosteniamo e soffriamo ormai da decenni.

Confindustria: il rapporto pre-covid era già di grande crisi

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Nel rapporto del 2019 è confermato che l’Italia è bloccata tra ripresa e recessione economica.
L’economia Italiana è in bilico per quanto riguarda la ripresa e la recessione economica, confermato dal Centro Studi Confindustria. L’esito dipenderà dalle scelte politiche, in particolare del parlamento italiano, che modificherà la legislazione attuale. Esso prevede l’aumento delle accise e dell’ IVA per 23,1 miliardi di euro, a partire dal 1 gennaio 2020.

Società immobiliare affitta case ad uso privato: Non tenuto alla fattura elettronica se non richiesta.

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Una società immobiliare che affitta immobili a uso abitativo a privati non è tenuta ad emettere fattura elettronica, salvo il caso in cui sia richiesta.

In base al disposto degli art. 10, 8 e 22, co. 1, n. 6 del Dpr 633/1972, SI CONFERMA CHE LA FATTURA ELETTRONICA NON E’ OBBLIGATORIA  nel caso in cui il conduttore non la richieda espressamente.
In luogo della fattura elettronica bisognerà rilasciare quietanza in bollo da 2 euro, o nel caso sia garantita la tracciabilità bancaria del pagamento non sarà necessaria neanche la quietanza.

In ogni caso, ai fini del volume di ricavi, farà sempre fede il contratto di locazione registrato, e l’obbligo di dichiarare i fitti anche se non percepiti, fino a eventuale messa in mora.

 

Ufficiale proroga al 20 luglio 2020, per titolari di partita IVA.

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In serata arriva la proroga ufficiale per i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi 2020 per l’anno 2019.

Tutti i soggetti con partita iva, ditte individuali, società di persone, società di capitali, hanno ottenuto il rinvio dei versamenti delle imposte del 2019 al 20 luglio senza sanzioni e interessi.

Riportiamo integralmente il comunicato MEF.

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Comunicato Stampa N° 147 del 22/06/2020

Per tener conto dell’impatto dell’emergenza COVID-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari, è in corso di emanazione il DPCM che proroga il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA, per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi quelli aderenti al regime forfetario.

Il termine di versamento in scadenza il 30 giugno sarà prorogato al 20 luglio, senza corresponsione di interessi.

Roma 22/06/2020

FONTE: http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2020/In-arrivo-la-proroga-dei-termini-dei-versamenti-di-giugno-per-i-contribuenti-ISA-e-i-forfetari/

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Mancata proroga Pf 2020, invio senza pagamento sfruttando il ravvedimento operoso, o l’avviso di irregolarità

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IN CASO DI MANCATA PROROGA SFRUTTARE AL MASSIMO:

  1. La seconda data di pagamento del 30 luglio 2020 con la maggiorazione;
  2. Se ciò non è possibile, pagare a rate, come previsto, in 5 soluzioni da luglio a novembre.
  3. Se neanche questo è nelle tue possibilità, invia la dichiarazione e attendi l’avviso di irregolarità, che ti sarà notificato nel marzo (circa) 2021, che ti darà la possibilità di pagare il debito della dichiarazione 2020, in 6 rate trimestrali (18 mesi) se il debito non è superiore a 5mila euro, e 20 rate trimestrali (5 anni) se il tuo debito è maggiore di 5.000 euro.

Siamo IN ATTESA DI GIUSTA PROROGA, quando ormai quasi giunti alla prima scadenza della dichiarazione dei redditi, prevista per il 30 giugno 2020.

Proroga necessaria viste i tanti e ulteriori adempimenti, cui il contribuente deve far fronte per neutralizzare gli effetti negativi della Pandemia.

Ultimo in questo periodo la richiesta di FONDO PERDUTO occorrente per iniettare risorse pubbliche che possano almeno ridurre le perdite di fatturato rispetto allo Scorso Anno.

Inoltre , sembra assurdo che imprese e professionisti, che hanno subito inevitabili perdite  nei mesi di marzo aprile e maggio 2020, poi al 30 giugno 2020, abbiamo i soldi necessari per pagare le tasse dell’anno 2019, se non in pochi casi pari circa al 10% delle partite IVA E PMI.

Ma lo Stato italiano, come sappiamo (SEMPRE E NON SOLO ADESSO)  ha bisogno impellenti entrate tributarie.

La mancata proroga dei pagamenti, in ogni caso non aiuterà le casse statali a risollevarsi, bensì a chiudere per sempre i rivoli di introiti di quelle micro-aziende che giungono da tante piccole aziende .

La proroga della dichiarazione dei redditi è stata sempre concessa negli ultimi anni, per causa di studi di settore e Isa mai pronti nei termini.

È quindi interesse dello Stato, prima di quello dei contribuenti, che (soprattutto quest’anno) non si esiti nella concessione della proroga dei pagamenti delle imposte sui redditi.

Le aziende, come le conosciamo, potranno versare le imposte a decorrere dal 1° ottobre nei modi ordinari.

IL CONSIGLIO PER LE IMPRESE: Invia wathaspp no voce a + 39 339 6952105

 

Se non ora quando abbattiamo le tasse. Usiamo i fondi straordinari per ridurre IRPEF 2 punti e IVA 2 PUNTI.

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SE si concretizza l’arrivo di una barca di soldi (172 miliardi) dall’Europa, quale occasione migliore per spenderli strutturalmente nella riduzione di:

IRPEF AL 21 25 E 33% PER TUTTI – UNA UNICA IMPOSTA SENZA FORFAIT E VARI.

INPS ARTIGIANI E COMMERCIANTI RIDOTTA AL 50% PER I PRIMI 3 ANNI DI ATTIVITA’.

ELIMINAZIONE COMUNICAZIONI LIQUIDAZIONI PERIODICHE IVA.

SOFTWARE UNICO MINISTERIALE PER LA CONTABILITA’.

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Queste sono le cose da fare e sarebbero soldi spesi bene, non interventi a pioggia regalati, spesso, per assistenzialismo politico a chi non ne avrebbe diritto.

Vedi Reddito di Cittadinanza a persone che lavorano in nero.

Vedi Cig a persone che lavorano in nero.

Vedi disoccupazione a persone che lavorano in nero.


Se non si realizzano le nostre proposte di riduzione strutturale delle imposte dirette e indirette, dopo il covid, e quando saranno slalacquati tutti i soldi…

Tutto tornerà come prima anzi peggio, e la colpa è dei nostri colleghi che con un fisco giusto non avrebbero cosa scrivere, e non avrebbero guide da vendere.

Riesame bonus 600 euro: spetta alle partite iva non ancora iscritte alla gestione separata

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Se sei iscritto o devi iscriverti alla gestione separata INPS, ma già hai la partita IVA almeno aperta nel 2019 e ti hanno scartato la domanda di bonus di 600 euro, può chiedere il riesame scrivendo a riesamebonus600.tuasede@inps.it, in quanto il messaggio INPS 2263 DEL 1° GIUGNO vi conferisce il diritto al bonus e quindi al riesame per ottenerlo.

I titolari di partita Iva, con prevista iscrizione alla gestione separata (non effettuata) hanno diritto al bonus di 600 euro, purché abbiamo compilato il quadro RR della dichiarazione PF 2019, o in assenza, avendo aperto la partita iva dopo il 1° gennaio 2019 hano un con codice ateco che confluisce nella gestione separata INPS.

Nel caso in cui si sia aperta l’attività nel 2019, con regime forfettario o semplificato iva, dopo il 1° gennaio 2019, non essendo ancora spirata la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2000 per l’anno 2019, nella quale deve essere compilato anche il quadro RR sez. II relativo alla determinazione della contribuzione dovuta alla Gestione separata), è sufficiente che il titolare di partita iva invii con l’istanza di riesame la ricevuta della comunicazione di inizio attività Aa9 + attestazione dell’attribuzione di partita iva rilasciata dall’Agenzia. 

Se la partita Iva era ancora aperta al 23 febbraio 2020, e si è comunque provveduto alla iscrizione alla gestione separata , si potrà chiedere il riesame del bonus di 600 euro con questi documenti, e si otterranno  600 euro per marzo,  600 euro per aprile e 1000 euro per maggio ..

Attenzione non fate rinuncia al bonus sul sito Ade ma solo la mail all’indirizzo sopra per il riesame del bonus.

Possiamo fare la domanda di riesame bonus per vostro conto allegando alla mail sotto:

Modello richiesta Partita iva

Ricevuta attribuzione partita iva

modello pf 2019 se già in attività nel 2018

documento di identità e codice fiscale

poi vi Contatteremo per liberatoria privacy.

Proroga IMU al 30 settembre a discrezione del Sindaco.

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NOI CREDIAMO (scusateci)  CHE la scadenza IMU venga confermata al 16 giugno 2020, e che non ci sarà proroga,  NON PERCHE’ I SINDACI siano brutti e cattivi, bensì probabilmente perché non hanno i soldi che sono stati invece concessi a INPS, AGENZIA, E TUTTI GLI ENTI … AMMINISTRATIVI E NON.

Anche se da piu’ parti si chiede una proroga, il pagamento dell’IMU 2020 ad oggi resta confermato alla ordinaria scadenza del 16 giugno 2020.

La richiesta di proroga IMU piu’ autorevole arriva dall’IFEL che chiede lo spostamento al 30 settembre 2020, ma conferma anche la discrezionalità dei comuni di concederla o meno.

La data di slittamento/proroga IMU 2020 consigliata prevede lo spostamento dal 16 giugno 2020 al 30 settembre 2020, senza applicazione di di interessi e tardività.

All’infausta scelta, come abbiamo già detto, dovranno interessarsi i Comuni in cui l’IMU andrà pagata (che è aumentata con la soppressione della TASI), I QUALI potranno decidere se concedere la proroga per la prima rata dell’IMU c.a., oppure confermare la scadenza, anche se pesa sulla testa dei contribuenti la crisi finanziaria a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-1.

NOI CREDIAMO CHE la scadenza dell’IMU venga confermata al 16 giugno, NON PERCHE’ I SINDACI sono brutti e cattivi, bensì probabilmente perché non hanno i soldi che sono stati concessi a INPS, AGENZIA, E TUTTI GLI ENTI … AMMINISTRATIVI.

Per chi non puo’ versare l’IMU alla scadenza del 16 giugno, è sempre disponibile il ravvedimento operoso che consente, ad esempio,  su 1000 euro di debito, di cavarsela pagando in ritardo di 3 mesi, con 5-6 euro di aggravio … piu’ o meno…

Per altre domande scrivete su wathapp no voce: 339 6952105 pino merola – vi risponderò gratuitamente.

Compensazione superiore a 5000. Possibile dopo 10 giorni dalla spedizione dichiarazione IVA.

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Dal 1° gennaio di ogni anno è possibile utilizzare in compensazione orizzontale  il credito Iva relativo all’anno precedente. Esistono tuttavia alcuni limiti, legati all’ammontare del credito utilizzabile, che richiedono accorgimenti da parte del contribuente.
Fino a 5mila euro infatti non esistono prescrizioni particolari , e la compensazione è libera. Per compensare importi superiori a 5mila euro, occorre invece attendere il 10° giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA, munita del visto di conformità.

Queste regole fino al 2019 erano valide solo per i crediti Iva, dall’1 gennaio 2020 sono state estese (dalla Legge di Bilancio 2020) anche ai crediti Irpef-Ires-Irap risultanti dalle dichiarazioni dei redditi che si presenteranno nel 2020 per l’anno 2019.

Si ricorda, inoltre, che in caso di presentazione del Mod. F24 con compensazione, è necessario utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate .(Entratel/Fisconline), indipendentemente dall’ammontare compensato.

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