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Pace Fiscale e Flat Tax i numeri non tornano…

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Per far fronte ai minori introiti fiscali PREVISTI con la riduzione della tassazione sui redditi delle persone fisiche ( flat tax ) e del reddito di cittadinanza,  stimati per 50 miliardi di euro l’anno di risorse occorrenti,  il nuovo esecutivo ha previsto di recuperare tali minori introiti fiscali e maggiori spese di welfare attraverso la pace fiscale (leggasi condono esattoriale), che consiste nel pagamento di un importo del 6% del dovuto da quel contribuente che non ha nulla da perdere per sistemare la sua posizione esattoriale non avendo immobili di proprietà e redditi superiori a 18.000 euro.

Attenzione ! Avete capito bene il 6% a forfait (alla faccia di chi paga tutto o quasi …) per imposte, sanzioni, interessi e accessori, ma non per contributi Inps (sarebbe la debacle fatale per il povero istituto pubblico) in deposito presso l’ex Equitalia chiusa da Renzi, MA SOLO QUANDO LO STATO NON HA NIENTE DA PERDERE OSSIA QUANDO il debitore non possiede immobili nel territorio italiano;

(2) Inoltre abbia una dichiarazione dei redditi da cui si evinca un reddito inferiore ai 18.000 euro lordi annui,

(3) nel predetto ultimo anno chiuso un componente del suo nucleo familiare abbia cessato l’attività lavorativa (per licenziamento se di lavoro dipendente; per chiusura se autonomo o impresa).

L’aliquota salirebbe al 10 per cento sempre del totale debito esattoriale, quando invece si possegga un solo immobile – gravato da mutuo ipotecario – adibito ad abitazione principale e il reddito (lordo) dichiarato nell’ultimo anno sia inferiore a euro 24 mila.

In tutti gli altri casi diversi dai precedenti è stata prevista un’aliquota del 25%.

La proposta (indecente) che si legge nel programma della Lega, a dire il vero introduce una limitazione indicando in 200 mila euro il limite massimo dell’importo dovuto al Fisco cui si applicherebbe il “saldo e stralcio” o pace fiscale.

Però c’è da dire, che la valutazione del gettito ricavabile da tale operazione di condono esattoriale previsto in 60 miliardi sembra molto OTTIMISTICO,  rispetto alle reali possibilità di incasso, se si considera che una grossa fetta di cartelle è stata sanata dalla rottamazione fiscale 1 e 2, e considerando che i crediti vantati da Equitalia-Riscossione ammontano a 1.058 miliardi (per imposte e contributi Inps), dei quali peraltro, quelli considerati RECUPERABILI varrebbero circa 650 miliardi.

Insomma una sovra-stima tutta rivedere e da ri-considerare ma che a quanto pare,  numeri alla mano, non dovrebbe superare I 30 MILIARDI DI RECUPERO. RESTANO QUINDI DA RECUPERARE GLI ALTRI 30 …. MA DOVE ? E LO SPREAD SALE…

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