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FMI: “senza taglio ai pensionati” spending review critica!

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Il Fondo monetario internazionale gradisce molto la corposa agenda politica di Matteo RENZI ma avverte che senza metter mani nelle tasche dei pensionati sarà quasi impossibile recuperare le risorse annunciate dalla spending review.

Dice l’FMI che “raggiungere risparmi significativi” senza intervenire sulla grande spesa pensionistica e sui pensionati è pressoché inverosimile.

La spesa italiana per i pensionati  è la più alta d’Europa  raggiungendo circa il 30% del totale”.

 “Le modifiche proposte al mercato del lavoro, alla magistratura, alla legge elettorale e alla riforma della pubblica amministrazione costituiscono  strumenti  fondamentali per supportare una crescita futura” – affermano da Washington gli economisti dell’FMI – ma i rischi restano alti, sul fronte della tenuta di bilancio e la permanenza entro il 3% del deficit se non si metterà mano all’indennità corrisposte ai «pensionati».

PUNTUALIZZA IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE  CHE le“forti resistenze politiche” che arrivano dal fronte giudiziario e dalla complicata spending review sono «IMPASSE»PERICOLOSE PER IL NOSTRO PAESE, e sostengono – come detto – che senza mettere le mani nelle tasche dei pensionati, non si potranno raggiungere gli obiettivi di risorse recuperabili con la spending review.

  “I rischi di recessione restano ancora alti”, quindi precisa l’FMI, e a causa delle tensioni geopolitiche  resta pericolosa la possibilità di una stagnazione e una bassa inflazione”

“Nei primi sei mesi del 2014 il PIL italiano si è contratto in maniera consistente ma le indicazioni che arrivano dalle aziende e le notevoli esportazioni suggeriscono un graduale aumento dell’attività economica nei prossimi trimestri”. Sostiene ancora il Fondo Monetario internazionale, che nel 2015 si potrà avere un’accelerazione della produttività per merito del miglioramento dei volumi di credito concessi dalle banche alle imprese  e per effetto dell’ allentamento della politica monetaria decisa ultimamente dalla BCE.

L’Fmi, prevede per l’Italia nel 2014 una  disoccupazione al 12,6%, nel 2015 al 12% e consiglia una attenzione particolare per le disparità territoriali.

 La crisi in Italia è stata molto diversa tra le varie Regioni Italiane:

in particolare nel periodo 2007-2013 al Nord il  PIL è caduto del 6,7%  mentre  ha registrato una contrazione fino al 13,6% nelle regioni del Sud. Anche la disoccupazione al Sud è aumentata in maniera esponenziale rispetto al Nord  con quattro punti percentuali in più rispetto al regioni settentrionali, e con una minore produttività del 60%.

Commento della redazione

Ci auguriamo che i consigli  dell’FMI non siano ascoltatI dal nostro esecutivo in merito al taglio ai  pensionati, anzi crediamo che non potranno essere ascoltati, soprattutto in merito alla spending review additata dall’FMI a carico dei  pensionati.

La legge dei grandi numeri molto spesso “mente” a quella che è la realtà di un Paese con la malattia cronica del malaffare e della furberia.

Per cui se da una parte potrebbe «non interessarci» se non verranno intaccate le pensioni d’oro o le pensioni ELEVATE degli  ex amministratori pubblici, dobbiamo essere duri contro eventuali e nuovi danni ai pensionati a mille euro al mese, che vediamo rovistare tra la spazzatura e le cassette di frutta lasciate marcire alla fine dei mercati.

Cogliamo l’occasione per credere che nel nostro Paese ci sia bisogno di cambiare il sistema di potere esistente. In particolare secondo noi occorre decentralizzare i poteri dell’amministrazione centrale a favore  dei territori e a favore del defraudato potere sovrano dei cittadini.

Con  una classe politica che da 40 anni ha saputo costruire solo danni per il nostro Paese e per il nostro popolo, crediamo ci sia bisogno di utilizzare la sovranità popolare attraverso la democrazia diretta, per cambiare il modo e i temi di approvazione delle leggi come succede in Svizzera e California.

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