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Fabbricati strumentali: il calcolo del saldo IMU 2013.

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Dopo aver archiviato (si spera) l’IMU sulla prima casa, la scure della patrimoniale occulta ( l’IMU ) si abbatterà principalmente sui fabbricati strumentali produttivi (incostituzionale – secondo noi – quando utilizzati per la produzione) e sulle abitazione diverse da quella principale.

I Comuni sono stati barbaramente lasciati al federalismo fiscale dall’oggi al domani, e oggi devono fare i conti con i propri bilanci, soprattutto perchè ogni comune d’Italia, ha costi e numero di contribuenti diversi dall’altro.

I Comuni, quindi, devono tenere sotto controllo , costantemente, il rapporto costi totali / entrate tasse locali previste.

Da questo calcolo scattano aumenti IMU, addizionali comunali, tariffe rifiuti e quant’altro serve per recuperare risorse ai fini del pareggio di bilancio.

FABBRICATI STRUMENTALI GRUPPO D E CAPANNONI INDUSTRIALI.

In quest’ottica, per compensare il mancato gettito sulla prima casa, e i minori trasferimenti dello Stato, molti comuni stanno cercando di elevare al massimo le aliquote IMU, soprattutto perchè per i fabbricati strumentali (quelli che lucrano più IMU)  l’imposta relativa all’aliquota standard dello 0,76% viene versata allo Stato mentre la differenza per un massimo dello 0,30% va a pannaggio dell Comune, potendo raggiungere il massimo di aliquota dell’1,06%.

Per il saldo IMU 2013 valgono le disposizioni contenute nell’articolo 13, comma 13-bis del Dl n.  201/2011:

– l’acconto IMU 2013  viene pagato in base alle aliquote e  detrazioni dell’anno 2012 , mentre il saldo 2013 va calcolato sulla base degli aumenti deliberati dai Comuni sottraendo a conguaglio quanto pagato per la prima rata.

Dal 2013 è stato variato  il coefficiente moltiplicatore dei fabbricati strumentali del gruppo D, che sale da 60 a 65, ad eccezione dei fabbricati strumentali di categoria D/5 (locali di banche ed assicurazioni), il cui coefficiente moltiplicatore è di a 80.

CALCOLO IMU FABBRICATI D:

1) SALDO IMU 2013 da pagare allo Stato:

RENDITA CATASTALE X 1,05 X 165 X  0,76/100 – importo pagato allo Stato in acconto il 16-6-2013 – da pagare con il codice tributo 3930.

SALDO IMU 2013 da pagare al Comune: 

RENDITA CATASTALE X 1,05 X 165 X (aliquota com. meno 0,76)/100 (meno) importo pagato al Comune in acconto il 16-6-2013 – da pagare con il codice tributo 3925.

Per i fabbricati del gruppo D senza rendita catastale detenuti da imprese, la base imponibile è costituita dall’importo iscritto in bilancio al lordo delle eventuali quote di ammortamento dedotte.

Lo stesso calcolo dovrà essere effettuato anche per gli immobili in costruzione.

In ogni caso vista la notevole autonomia dei comuni nel deliberare le aliquote ed agevolazioni IMU, è bene verificare tali documenti pubblici, al fine di conoscere eventuali riduzioni previste per i fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio di impresa, posseduti da società di capitali o per gli immobili concessi in locazione. In merito alle aliquote, il Comune comunque non potrà comunque deliberare, in riguardo ai fabbricati del gruppo D, un’aliquota minore dello 0,76% proprio perchè importo precettato dallo Stato.

Si ricorda che per abitazioni e pertinenze, box garage cantine e soffitte,  il coefficiente moltiplicatore è uguale 160; per immobili ufficio cat. A10,  banche e assicurazioni (D5) è pari a 80; per i negozi (C1) è pari a 55; per opifici, alberghi e teatri di cat. D è pari a 65 (come l’esempio sopra).

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