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DEF 2017: contesto politico ed economico mondiale instabile, continua la crescita italiana

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Questo Def rappresenta un elemento di forte continuità con le politiche del governo di questi anni, e prefigura un’economia che continua a crescere e una finanza pubblica che continua ad aggiustarsi pur in un contesto internazionale difficile. Insieme al Piano nazionale per le riforme ribadisce che la crescita va cercata nel lungo termine. Le riforme continuano e in questo Pnr le misure nuove sono molto importanti” è così che il ministro Padoan ha presentato il Documento di economia e finanza (DEF) 2017, approvato in data 11 aprile da CdM. L’obiettivo prioritario del Governo italiano resta quello di innalzare stabilmente la crescita e l’occupazione.

Si tratta di misure che il Governo vuole continuare in un’ottica di going concern rispetto all’attivazione di misure riformistiche precedenti, ispirate a criteri di prudenza che hanno caratterizzato l’elevata affidabilità e proiezioni degli ultimi anni, al fine di assicurare la programmazione della finanza pubblica. Si continua a puntare sull’obiettivo previsionale di crescita dell’1,1% per l’anno 2017, a voler liberare le risorse del Paese dal peso dell’imposizione fiscale e a rilanciare al tempo stesso gli investimenti e l’occupazione, oltre a combattere l’evasione fiscale. L’evoluzione congiunturale dell’economia italiana è favorevole, i segnali sono presenti e radicati anche nelle politiche riformistiche precedenti: nella seconda metà dello scorso anno, la crescita ha ripreso il suo cammino, beneficiando del rapido incremento della produzione industriale e di investimenti ed esportazioni. La fiducia del sistema industriale italiano sta aumentando notevolmente nell’Eurozona che si fa via via più solido.

Restano, tuttavia, delle preoccupazioni connesse a rischi geopolitici e alle conseguenze di eventuali politiche commerciali protezionistiche promosse dalla nuova amministrazione statunitense. Dalla politica di Trump con i dazi ed il “ritorno” al protezionismo commerciale alla paura di uno scoppio di un Terzo conflitto mondiale dovuto al lancio di missili tra Corea del Nord e USA. Tra i diversi fattori alla base dell’accresciuta incertezza sul fronte macroeconomico e del contesto congiunturale mondiale, hanno acquisito un ruolo crescente anche i risultati delle consultazioni referendarie in Europa e negli USA, che rischiano anche di innescare effetti sistemici di instabilità. Trump è impegnato a fare pressione sul governo cinese per una maggiore cooperazione e sta valutando l’introduzione di sanzioni per le imprese cinesi che non rispettano l’embargo. Sebbene l’instabilità economica e politica internazionale, il quadro odierno beneficia dell’espansione dei mercati di esportazione dell’Italia e del deprezzamento del cambio. Il miglioramento dei dati economici e delle aspettative potrebbe giustificare una revisione al rialzo della previsione di crescita del PIL per il corrente anno.

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