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Conte non ha presentato alcuna proposta sul recovery plan italiano

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Il premier Conte sta costruendo un programma molto pericoloso per l’Italia.

Anche se nella informativa alla camera ha confermato che il Governo italiano sarà pronto con il programma quando saranno attivi gli strumenti di finanziamento europeo, proprio durante gli Stati Generali e a due giorni dall’appuntamento con la riunione europea prevista per il prossimo 27 c.m..

Il FATTO REALE è che Giuseppe Conte si autoreferenzia come il fautore della approvazione del fondo NEXT GENERATION EU, mentre nella realtà spicciola l’ITALIA non ha avanzato alcun progetto in riguardo all’utilizzo del fondo europeo.

Ci sono le proposte del ministro economico francese Thierry Breton, i piani della Francia, della Spagna, e una posizizone comune franco-tedesca che ha permesso la creazione del fondo NextGen Eu da 750 miliardi di Ursula von der Leyen su cui ora si sta trattando.

Dal nostro Paese non vi è invece alcun piano formale, se non le reiterate richieste di eurobond che il governo italiano ha piu’ volte inoltrato alla Commissione Europea.

Ora il premier chiude un progetto e lo delinea … senza conoscere la reale entità della possibilità di utilizzo del fondo europeo,  la parte di fondo perduto e quanto margine di movimento possiamo ottenere nella realtà dei fatti, ancora non definiti e fissati con precisione.

Il PREMIER CONTE ESITA QUANDO SI LEGA AL FONDO NEXGEN, perché i valori utilizzabili potrebbero essere molto esigui rispetto alle prime prospettive, visto il pressing degli Olandesi e dai Paesi del blocco Visegrad guidati da Viktor Orban, che chiedono severe condizionalità sui prestiti, meno risorse a fondo perduto e un taglio alla dotazione complessiva.

Secondo il premier occorre dare prova di coesione sul piano nazionale, superando le logiche “particolaristiche e localistiche”.

Non sappiamo se il recovery plan è legato al piano Colao, e in quali termini, in quanto non è dato saperlo … e non sarà a legato a questo gli Stati Generali hanno avuto poca valenza.

Niente di nuovo sul MES per il momento, ci sono solo valutazioni, ma noi dovremo attivarlo…

L’utilizzo del fondo salva-Stati è in forse e il governo si muove in maniera molto cauta rispetto ad esso, mantenendolo a margine degli strumenti utilizzabili.

Il Premier lo lascia in forse al momento, e dichiara che in una situazione di estrema incertezza economica bisognerà aggiornare costantemente il quadro di bilancio.

Insomma un governo in piena confusione mentale e di conto.

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