Tenere chiuse scuole e università comporta enormi costi, sia individuali che sociali. Ma bisogna anche evitare la diffusione del coronavirus. Un modello di didattica misto, dove si alternano lezioni in presenza e da remoto, può essere la soluzione.

Ritorno a scuola nel segno dell’incertezza

Non vi è dubbio che bisogna fare ogni sforzo per riaprire scuole e università. Tenerle chiuse comporta enormi costi di lungo termine sia individuali che sociali. Inoltre, se i bambini non tornano a scuola, per i loro genitori diventa difficile rientrare al lavoro. Tuttavia, riprendere non è esente da costi poiché riaprendo si contribuisce alla diffusione del virus, mettendo a rischio la vita di molte persone. Si tratta come sempre di ponderare i costi e i benefici derivanti dalle diverse scelte e optare per soluzioni che permettono di adattarsi all’evoluzione dell’emergenza sanitaria.

Scuole e università si avviano alla riapertura in un clima di prevedibile incertezza e a seconda dell’andamento dei contagi potrebbero essere costrette, dopo aver riaperto, a chiudere o a limitare al minimo gli incontri in aula. È necessario prepararsi a questa eventualità e pensare a modelli flessibili che permettano di adattarsi all’andamento della situazione sanitaria (si veda qui). Mentre le università potranno facilmente farlo, per le scuole sarà molto più difficile. Non solo per le esigenze più complesse dei bambini, ma anche perché si è puntato tutto sulla riapertura, investendo poco sulla formazione degli insegnanti per metterli nelle condizioni di adottare, dove possibile, un sistema ibrido.

Esperienze diverse con la didattica online

Anche se non abbiamo a disposizione evidenza sistematica, possiamo ragionevolmente affermare che l’esperienza della didattica online è stata sostanzialmente diversa per scuola e università.

Le università, grazie a un corpo docente più avvezzo all’uso delle nuove tecnologie,

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