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Di Maio si impegna non aumentare l’IVA, intanto lo spread è in aumento.

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titolo … DI MAIO SI IMPEGNA A NON AUMENTARE L’IVA – MA COSA NE PENSA L’EUROPA ?

Luigi Di Maio, ministro e vice-premier del Governo giallo verde, al convegno della Confcommercio ha dato la sua parola sull’IVA, promettendo che non aumenterà al 24,2 dal prossimo anno. Le clausole di salvaguardia automatiche saranno disinnescate, aggiunge il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, all’assemblea di Confcommercio.

Saranno abolite ha aggiunto, spesometro e redditometro, ed inoltre sarà legge l’onere della prova di evasione a carico dello Stato, che graverà sullo Stato e non sul contribuente.  “Tutti onesti fino a prova contraria ed è onere dello Stato appunto dimostrare il contrario”, ha affermato ancora Di Maio, rimarcando che strumenti come redditometro e spesometro hanno “reso schiavi quelli che producono valore”.

Staremmo attenti a tenere i conti in ordine per il bene del Paese, e avremo un dialogo proficuo con l’Unione europea anche se bisognerà non dire sempre sì.

Aggiunge “La ricetta per fare decollare le imprese che creano lavoro, sviluppo, nuove tecnologie nella loro crescita è lasciarle in pace”, riducendo e accorpando le troppe norme in essere.

La crescita a fine 2018 dovrebbe attestarsi all’1,2% per rallentare ulteriormente all’1,1% nel 2019. Lo ha affermato il Rapporto sul Terziario dell’Ufficio Studi di Confcommercio presentato oggi all’Assemblea.

Nota Redattore

Oggi abbiamo assistito ancora a un rialzo dello spread a 255,5 punti di valore massimo e 232,3 di valore minimo.

In pratica sul nostro debito paghiamo circa il 2,5 % in più rispetto agli stessi strumenti finanziari tedeschi.

Ciò significa più interessi da inserire in bilancio, più interessi da pagare.

Lo spread è causato dagli investitori, che andando a compravendere i nostri titoli, valutano il rischio Paese che è direttamente proporzionale ai maggiori interessi richiesti per l’acquisto. Parere personale è che lo spread sia in rialzo in quanto riforme come la flat tax  che costa circa 50 miliardi non ha coperture certe allocate ma solo evidenti maggiori consumi che innescheranno crescita e maggiori introiti fiscali, per i quali, sicuramente non si potrà garantire con certezza, rispetto a risorse disponibili.. ?

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