Bonus ZES 2025: valido, ma “sbarrato” a 200.000 euro — un taglio ai piccoli
Un governo discutibile che dice di non essere di destra estrema ,, una sinistra discutile e poco efficace, ma resta il fatto che il bonus zes è stato escluso alle micro-imprese.
Ora al governo c’è il centro destra propagandistico al massimo, e il taglio all’ex bonus sud ora bonus zes, impedisce alle micro-imprese di effettuare piccoli investimenti come ad esempio di 20.000 euro senza possibilità di avere l’agevolazione del bonus zes di 8000 euro. Ciò è ingiusto politicamente e socialmente e non trova alcuna logica macro-economica o di bilancio pubblico. L’esclusione del bonus zes ai piccoli imprenditori significa una cosa sola , la volontà di tagliare chi non ha la forza imprenditoriale, lasciarli senza lavoro per poi assumerli nelle grandi aziende a pochi soldi.
Nella pratica di questi giorni, molti imprenditori del Mezzogiorno si trovano davanti a una doccia fredda: il Bonus ZES resta formalmente valido, ma la nuova soglia di 200.000 euro per impresa riduce di fatto la platea dei beneficiari.
Un limite che, ancora una volta, sembra tagliare proprio chi ha più bisogno di crescere.
Negli ultimi mesi avevamo parlato di rilancio, di incentivi alla produttività e di rinascita del Sud. Poi arriva questo decreto “correttivo” che mantiene la misura, ma ne svuota la portata economica: 200.000 euro di spesa ammissibile significano, per un artigiano o una piccola impresa, un margine di investimento minimo e spesso inutile.
L’idea era favorire l’acquisto di macchinari, attrezzature e capannoni con un credito d’imposta importante.
Ora, con questo tetto, molti progetti da 250.000 o 300.000 euro diventano non sostenibili, e chi aveva già preventivato investimenti maggiori si trova a rivedere tutto.
In pratica si crea una nuova spaccatura: le grandi imprese restano dentro (perché possono gestire più unità produttive o società collegate), mentre i piccoli vengono “sbarrati” proprio sulla soglia dell’efficienza.
E sembra quasi che l’esecutivo abbia deciso di portare avanti solo le grandi aziende, lasciando morire lentamente quei padroncini che hanno tenuto in piedi il tessuto produttivo del Sud per decenni.
C’è chi parla di scelta “prudente” per contenere i costi di bilancio, ma la sensazione è che si sia persa di vista la vera funzione della ZES: stimolare la nascita e la modernizzazione delle piccole imprese del Mezzogiorno, non limitarle.
Come dico spesso ai miei clienti: la norma scritta bene è quella che crea fiducia nel futuro.
E questa, purtroppo, di fiducia ne crea poca.
— P. Merola, RivistaFiscaleWeb
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