Le Borse continuano a salire e l’oro anche, tra guerre e un futuro incerto: quando il profitto va oltre ogni morale
Le borse salgono, la tensione sale. È un paradosso dei tempi moderni: mentre il mondo si divide tra conflitti, manifestazioni italiane, flotilla, i listini internazionali continuano a brindare alla “fiducia nel futuro”. Ma di quale futuro stiamo parlando?
Il Nasdaq festeggia l’accordo tra OpenAI e AMD, e l’intelligenza artificiale viene salutata come la nuova speranza della produttività. Intanto, in Medio Oriente si muore, in Ucraina si ricostruisce e in Europa si litiga sulla spesa pubblica. Le borse guardano avanti, ma con occhi ciechi: non vedono dolore, vedono margini.
È questa la finanza del XXI secolo: cinica, iper-razionale, emotivamente anestetizzata. Gli algoritmi non piangono, calcolano. E se le banche centrali mantengono ossigeno monetario, il capitale si muove dove sente odore di ritorno, non di giustizia.
Ma il conto prima o poi arriva. Nessun rally potrà compensare la perdita di equilibrio geopolitico. La verità è che il mercato non anticipa il futuro: lo fabbrica, lo manipola e poi lo rivende come speranza.
Il capitale non dorme mai, ma a volte sogna troppo.
Sembra un paradosso, ma il tutto avrà una ragione che noi comuni mortali non conosciamo.
— G. Merola, RivistaFiscaleWeb.it – 6 ottobre 2025
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