Home ECONOMIA Comparto assicurativo: quale futuro per il ramo vita?

Comparto assicurativo: quale futuro per il ramo vita?

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Se il ramo danni per il futuro non vedrà grosse variazioni nella raccolta dei premi rispetto all’attuale trend in atto, sul fronte del ramo vita, invece, si apre una prospettiva del tutto nuova, che potrebbe costituire un vero ottimo business per gli intermediari del settore, oltre che per le compagnie assicurative, ovviamente. Negli ultimi anni, la raccolta dei premi nel settore vita è triplicato e si prevede che continuerà con questi ritmi; in particolare, il canale bancassurance ha visto crescere i premi delle polizze vita abbinabili ai mutui, prestiti, cessioni del quinto, deleghe di pagamento, leasing e ad ogni altro prodotto creditizio.

Nonostante la crisi dei mutui subprime, le banche italiane e i players del credito continueranno a vedere crescere i premi nel settore assicurazioni vita, ciò vale anche per i promotori finanziari e per i private family bankers. Inoltre, le compagnie assicurative operanti nel ramo vita, insieme alle banche e a Poste Italiane, intermediario che si sta sempre più affacciando a fare da agguerrito concorrente al sistema bancario, continueranno ad assolvere ad un ruolo rilevante nel sistema di risparmio e della previdenza per le famiglie italiane. Proprio per le peculiarità integrate nei prodotti risparmio, nei piani di accumulo, prodotti di capitalizzazione, Unit-Linked, Index-Linked, nei Fondi pensione e nei Fondi di investimento, quali i rendimenti garantiti a fronte di una rischiosità media, si dovrà offrire agli italiani una soluzione interessante per proteggere il valore delle proprie attività finanziarie.

Per il futuro si prevede che continuerà e, anzi, si accentueranno le dinamiche della strategia distributiva già in atto: le reti agenziali che costituiscono gli intermediari più ambiti per sottoscrivere una polizza, dovranno riorganizzarsi necessariamente. Il numero degli agenti assicurativi (RUI A) continuerà a calare, a scapito della necessità di accorpamenti, di revoche di mandati da pare delle compagnie assicurative, di fallimenti e di alti costi di gestione delle agenzie. Il tutto si tradurrà in una crescita in termini dimensionali delle reti degli Agenti assicurativi. Maggiore sarà la diffusione del plurimandato dato che l’attuale normativa sull’intermediazione assicurativa è fortemente orientata al plurimandato: non a caso le Compagnie assicurative sono divenute sempre più delle “Fabbriche di polizze”, operanti in un contesto di libera concorrenza con intermediari indipendenti che opereranno a beneficio e per conto dei consumatori. Inoltre, ciò impatterà sul ruolo rivestito dagli intermediari assicurativi che sarà più di consulenti e meno di venditori di polizze, dato che l’offerta si sposterà sui prodotti ramo vita e ramo danni, ad esclusione della polizza auto, la quale diventerà sempre più un prodotto banale offerto dalla vendita diretta tramite canale telefonico o internet.

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