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UE, limata la stima di crescita per l’Italia

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UE, previsto per in nostro paese più deficit: tutti i dati

UE, stimata la crescita verso l’Italia, nonostante molte incomprensioni nell’ultimo periodo tra il Presidente Juncker e Renzi, con più deficit verso il nostro Paese. La UE rivede in maniera leggera al ribasso la previsione di crescita da parte dell’Italia, con le previsioni aggiornate dalla Commissione nel mezzo delle aspre discussioni proprio nell’asse Bruxelles-Roma sulla richiesta della flessibilità da parte del nostro Governo, sulla quale arriveranno delle chiare risposte nel prossimo mese di maggio.

La situazione dell’Italia. La situazione con i numeri aggiornati dell’Italia ad oggi, fanno capire che il Pil italiano si sia evoluto della percentuale in rialzo pari allo 0,8% l’anno scorso e che quest’anno sarà in rialzo con la percentuale pari all’1,4% e il prossimo anno avrà un leggero ribasso e la percentuale toccherà il più 1,3%. Il capitolo che riguarda il disavanzo non regala cifre migliori, dove il deficit/Pil italiano si affermerà alla percentuale pari al 2,5% e il prossimo anno scenderà fino all’1,5%. Per quanto riguardo il debito, possiamo segnalare che la stima dell’anno corrente è pari al 132,4%, per dare un calo nell’anno prossimo con la percentuale pari al 130,6%. Migliora invece la stima sulla disoccupazione in Italia che quest’anno scenderà dell’11,4% e che il prossimo anno avrà il lieve calo fino a toccare la percentuale pari all’11,3%. La ripresa sembra sempre più debole in Italia e anche i numeri che avete appena letto lo dimostrano, in un momento difficile per tutta l’Eurozona, con molte prospettive che restano sottoposte al momento ad una grande incertezza. Esiste però una trattativa sulla flessibilità, con il Governo italiano che attende ancora il parere definitivo dell’UE sulla Legge di Stabilità che è stata emanata dallo scorso primo gennaio nel nostro Paese e che porterebbe il rapporto deficit/Pil alla percentuale del 2,4%. Su quest’ultimo punto si è avviato il dibattito che tiene ancora Bruxelles e Roma sul filo di lana, con il nostro Paese che chiede di prendere uno spazio di deficit pari allo 0,2%.

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